Il pelo del tuo cane emana cattivo odore e tutta la tua casa ne risulta impregnata? Ecco cosa devi fare per eliminare e prevenire gli odori sgradevoli.
Alimentazione sbagliata, malattie e una scarsa igiene sono solo alcune delle cause che rendono il manto del cane maleodorante. L’odore sgradevole del pelo di Fido, a volte, è davvero difficile da eliminare e finisce per impregnare gli ambienti di casa, dai divani ai tappeti.
Il problema del cattivo odore emanato dal cane permane soprattutto se non si stabilisce chiaramente qual è la causa che lo determina: si finisce così con il ricorrere all’uso di soluzioni palliative, comprando magari prodotti anche parecchio costosi, senza però ottenere alcun risultato soddisfacente.
Ma perché si forma il cattivo odore sul mantello del cane? Può capitare che in giornate particolarmente umide, il sebo cutaneo si ossidi determinando la proliferazione di batteri che rendono maleodorante il pelo. Oppure, siccome tramite il pelo vengono espulse anche le tossine del fegato, può succedere che, a causa di un’alimentazione sbilanciata, il cane emani un odore forte e abbia il pelo visibilmente opaco.
Il cattivo odore dipende anche dalla razza: i cani a pelo duro, come i bassotti e i terrier, oppure i cani che hanno un pelo a crescita continua, come il maltese o il barboncino, producono meno odore
Invece i cani con un mantello ricco di sottopelo o con un manto oleoso producono un fortissimo odore: è il caso dei cani da pastore, da pista e da sangue come il beagle, il dalmata, i cani da cerca in acqua e i segugi. Anche l’alimentazione ha un’importanza fondamentale. Per eliminare il cattivo odore del cane, infatti, è bene seguire una dieta corretta e, in base al tipo di razza, stabilire ogni quanto necessita di essere lavato. I lavaggi non devono essere troppo frequenti perché si potrebbe alterare l’equilibrio idrolipidico della cute: in genere si consiglia di fare non più di un bagno al mese, ma ci sono razze che addirittura non possono proprio fare il bagnetto, quindi è sempre bene chiedere consiglio al veterinario.
Per eliminare il cattivo odore del cane in casa si può ricorrere a rimedi tradizionali, preparando detergenti ecologici a base di aceto di mele e bicarbonato di sodio: in particolare l’aceto di mele è indicato per eliminare l’odore di urina dalle superfici.
In ogni caso, per eliminare il cattivo odore del cane in casa, è sempre opportuno fare prevenzione, abituandosi a disinfettare periodicamente gli oggetti che sono a contatto con il cane e seguendo alcune buone abitudini. Un esempio? Strofinare il cane al rientro dalla passeggiata con un asciugamano su cui precedentemente sono state spruzzate un paio di gocce di aceto di mele
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Eliminare la fonte del cattivo odore con un panno asciutto, spruzzare il prodotto su tutta la superficie da trattare, e lasciare che il prodotto agisca in profondità dando il tempo ai microrganismi di neutralizzare le molecole della puzza. Se necessario ripetere l’operazione, eventualmente risciacquare.
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Con l’arrivo della primavera si moltiplicano le segnalazioni di avvelenamenti di cani. Sono diversi i tipi di bocconi utilizzati per far male ai nostri migliori amici a 4 zampe e riconoscere i sintomi e sapere cosa fare è fondamentale per salvarli.
Quelli delle passeggiate con il nostro cane sono i momenti più rilassanti della giornata e, per colpa di persone che non amano i nostri migliori amici a quattro zampe, potrebbero venire tragicamente rovinati. Purtroppo, infatti, soprattutto con l’arrivo della primavera, si moltiplicano le denunce di avvelenamenti o ritrovamenti di bocconi tossici negli angoli più nascosti dei parchi cittadini o dei boschi. È fondamentale riconoscere i sintomi e sapere cosa fare.
Bocconi avvelenati
Due sono le sostanze tossiche principalmente utilizzate: il lumachicida (metaldeide) e il topicida (rodenticidi anticoagulanti).
Lumachicida: si tratta di un comune veleno, di colore azzurro-blu, per lumache e lucertole che ha effetto immediato (1 – 3 ore). Agisce sul sistema nervoso centrale e porta all’esaurimento dell’adrenalina e della noradrenalina.
Topicida: si tratta di un comune veleno per roditori venduto sotto forma di granuli blu, rossi o fucsia e ha effetto ritardato, da 1 a 7 giorni, o anche di più a seconda della quantità. Provoca il blocco della coagulazione del sangue.
Entrambe queste sostanze vengono mischiate di solito con carne trita per rendere appetibile il boccone. Ma non è tutto.
Carne e chiodi: c’è anche chi non opta per il veleno, ma per un mix ancora più subdolo di carne e chiodi che, nell’immediato potrebbe non dare sintomi, mentre lentamente lacerano internamente il nostro cane.
Sintomi
Per quanto riguarda il lumachicida, i sintomi sono:
Per quanto riguarda il topicida, i sintomi sono:
Per quanto riguarda i bocconi con i chiodi, i sintomi sono:
Chiamare il veterinario e avvisare del vostro arrivo spiegando il motivo
indurre il vomito, con acqua e sale, per ridurre al minimo i danni dei veleni. Questo non vale per i bocconi con chiodi, poiché rischiereste di fare più danni.
raccogliere eventuali residui di bocconi, così da evitare che altri cani possano mangiarli, ma anche per consegnarli al veterinario sia per comprendere quale veleno sia stato utilizzato, sia per poter proseguire con la denuncia del ritrovamento dei bocconi avvelenati. Questo permetterà al sindaco del Comune, una volta verificato il contenuto, di ufficializzare il ritrovamento.
portare il cane dal veterinario.
Qui il medico provvederà con le cure necessarie.
Lumachicida: non esiste un vero antidoto, ma di solito si procede con lavande gastriche, cure con carbone attivo, fleboclisi e somministrazione di farmaci per controllare le convulsioni. Le prime 24 ore sono fondamentali per sperare nella sopravvivenza del nostro cane, che potrebbe però riportare danni ai reni.
Topicida: in questo caso per fortuna esiste un antidoto, si tratta di vitamina K1 che viene somministrata per 3-4 settimane. Si può indurre il vomito nei casi in cui il proprietario si sia immediatamente accorto dell’ingestione dei bocconi.
Bocconi con chiodi: il veterinario dovrà probabilmente optare per la chirurgia per rimuovere i chiodi.
In generale, tenete sempre sotto controllo il vostro cane al rientro dalla passeggiata, non lasciatelo immediatamente solo se sapete di averlo perso di vista al parco. Per poterli salvare, è fondamentale che voi li conosciate a fondo e vi rendiate conto di eventuali cambiamenti del loro comportamento. Un cane che inaspettatamente diventa pigro o perde l’appetito o prova dolore al tatto, deve essere controllato. Molte altre sono le sostanze che potrebbero essere tossiche per il nostro cane: alimenti, prodotti per la pulizia in casa o l’antigelo.
http://scienze.fanpage.it/
Molti studi suggeriscono ci sia un legame tra la salute fisica e mentale dei bambini e la presenza di un animale in famiglia. Un’analisi smentisce questa idea
Gli “effetti benefici” di un pet sono così evidenti? Non secondo un’analisi californiana. Fotografia Pixabay
SCOPERTE – È appena uscito quello che potrebbe in breve tempo diventare lo studio scientifico più impopolare degli ultimi anni. Secondo lo psicologo Jeremy Rand e i suoi colleghi, non c’è alcun legame tra la salute fisica e mentale dei bambini e la presenza di un animale domestico durante la loro crescita. La scoperta va contro la stragrande maggioranza della letteratura scientifica in quest’ambito, che agli animali domestici attribuisce meriti che vanno dal responsabilizzare i più piccoli e gli adolescenti fino al ridurre il rischio che si ammalino di asma, diventino obesi o sviluppino allergie. Solo pochi mesi fa, i ricercatori della Florida hanno mostrato che la presenza di un cane aiuta i bambini a gestire lo stress.
Eppure la nuova indagine pubblicata su Anthrozoos, che gli autori descrivono come la più ampia mai condotta (più di 2000 bambini con animali domestici, circa 3000 senza) ha trovato qualcosa di completamente diverso.
Impostare un esperimento nel modo migliore, in questo caso, è virtualmente impossibile, perché richiederebbe una situazione di questo tipo: monitorare dallo stesso momento e per un uguale periodo di tempo due gruppi di bambini coetanei, l’uno con animale domestico e l’altro no, per poi valutarne le condizioni di salute dopo 5, 10 o 15 anni.
Nella ricerca in questione, gli scienziati (tutti associati alla no-profit RAND, organizzazione di ricerca) si sono serviti delle analisi statistiche per valutare i due gruppi di bambini controllando anche per quei fattori che potrebbero contribuire alla salute e al benessere dei piccoli, ricadendo poi negli effetti attribuiti alla presenza di un cane o di un gatto. Fattori come nascere e crescere in una famiglia benestante, vivere in un contesto agiato e via dicendo.
“Tutti nel gruppo sono rimasti stupiti”, racconta in un comunicato Layla Parast, co-autrice del lavoro ed esperta di statistica, “ognuno di noi è cresciuto con cani e gatti. Avevamo semplicemente assunto, basandoci sulle nostre esperienze personali, che ci fosse una connessione”.
Un po’ come probabilmente fa chiunque di noi condivida la sua vita quotidiana con un amico peloso. Cani e gatti ci sono nei momenti difficili, “curano” la solitudine, riempiono le giornate e, specialmente con i primi, abbiamo instaurato un rapporto così antico e così unico nel suo genere che ci pare impensabile vederne smontati i benefici.
Eppure “non siamo riusciti a trovare evidenze che i bambini cresciuti in famiglie con cani o gatti stessero meglio in termini di salute fisica o benessere mentale”, prosegue Parast.
Dal questionario sottoposto ai partecipanti è emerso che in effetti i bambini in famiglie con animali avevano una miglior salute generale, pesavano un po’ di più e spesso facevano attività sportiva, diversamente dalle famiglie senza cani o gatti. Obbedivano di più ai genitori, che a loro volta sembravano meno preoccupati in merito al comportamento, alle abilità di apprendimento e all’emotività dei figli.
Nei bambini con animali domestici, tuttavia, era anche più elevato il numero di casi di ADD, sindrome da deficit di attenzione, o ADHD, il disturbo da deficit di attenzione/iperattività – che si stima riguardi oltre il 10% dei bambini americani, ma viene diagnosticato con maggiore efficacia laddove ci sia una buona rete tra scuola, famiglia e personale sanitario che entra in contatto diretto con i bambini.
Quando i ricercatori hanno inserito altre variabili nell’analisi (oltre a quelle menzionate prima anche guadagni familiari, lingue parlate, tipo di abitazione: casa o appartamento) l’associazione tra la presenza di animali in casa e la miglior salute dei bambini è scomparsa.
In attesa di ulteriori studi, chi di noi è rimasto deluso può consolarsi nel frattempo con lo scetticismo espresso da alcuni esperti. Tra questi c’è Frans de Waal, che sulla sua pagina Facebook scrive: “Mi riesce difficile crederci. Il campione è ampio, ma non ho letto lo studio e mi domando quali siano state le misurazioni psicologiche condotte, oltre all’età alla quale i bambini avevano un animale domestico e per quanto tempo lo hanno avuto. Molti studi arrivano a risultati contraddittori”.
In un’intervista a Medical Research, Parast conferma che “tra le limitazioni dello studio c’è il fatto che non abbiamo informazioni riguardo al tempo che l’animale ha trascorso in famiglia e sugli esiti a lungo termine della salute dei bambini […]”, aggiungendo che l’intero gruppo di ricerca è estremamente pet-friendly, e incoraggia altri scienziati a condurre ricerche che valutino gli effetti a lungo termine.
“Ovviamente le nostre scoperte non vogliono dire che gli animali domestici non portano benefici, ma che il possesso di un animale domestico non ha gli importanti effetti positivi suggeriti da altri studi. Di certo esistono molti altri benefici: gli animali portano gioia e fanno compagnia. Ci sono molte altre ragioni meravigliose per accogliere un animale domestico nella propria vita, oltre a provare a migliorare la salute dei vostri figli.
Fonte: https://oggiscienza.it/2017/08/15/cani-gatti-salute-bambini
Capita sempre più spesso di vedere cani o gatti trattati letteralmente come bambini, nell’assoluta convinzione di fare loro del bene. Tutti amiamo, o dovremmo amare, il nostro amico a quattro zampe, e possiamo farlo in mille modi e in mille misure; ma è giusto trattarlo come un figlio? Non si rischia di snaturare il suo istinto e il suo essere?
Il cane per me è come un figlio!
E’ un classico. Immaginate la signora con il barboncino nella borsetta, vestitino rosa e ciuffetto colorato ben legato sulla testa. Non vi viene da pensare: povero animale!? A tutti è capitato di incontrarla quella signora, e di sentirla dire “ per me è come un figlio”. Ecco, questo è un pensiero che quasi tutti i padroni amorevoli hanno, ci si affeziona talmente tanto al proprio cane o gatto che si tende a paragonarlo ad un figlio, e non c’è nulla di male in questo, a patto di non esagerare. Ma troppo spesso si vedono atteggiamenti ossessivi, persone che dimenticano la natura del proprio animale, e si convincono che è proprio come una persona, emozioni e sentimenti, necessità e atteggiamenti.
Il risultato è che a volte si rasenta la follia. Dieta vegana per gatti. Toilettatura all’ultimo grido e centri benessere ultracostosi per cani. Pochi grassi, tapis roulant, colorazione del pelo, sedute di yoga e meditazione per il nostro animale! Beh, forse queste ultime due no, ma davvero, spesso si ha l’impressione che il cane non sia più cane; che il gatto non abbia più il diritto di essere quel meraviglioso, scontroso felino che è giusto che sia.
Da cosa dipende l’antropomorfizzazione?
L’antropomorfizzazione non è altro che eccesso di amore, spesso mescolato ad un bel po’ di egocentrismo e vanità. Ma non sempre. A volte ha radici più profonde, e più difficili da giudicare. Una persona rimasta sola, ad esempio, spesso riempe quel vuoto con un cane o con un gatto, e riversa su di lui tutto l’amore, tutta l’attenzione che avrebbe voluto dare a chi non c’è più. Altre volte si tratta di atteggiamenti compulsivi. Altre volte ancora è una convizione, una certezza assoluta e incontroversibile: il mio cane è un figlio per me, né più né meno. E per questo motivo si trascurano degli aspetti fondamentali dell’avere un animale in casa.
Primo fra tutti, un cane o un gatto non possono, o non devono, vivere quanto vive un figlio. A questo non si è mai pronti, ma razionalmente è necessario saperlo. Se ci si convince che il nostro animale è come un figlio, la sua perdita sarà ingestibilmente dolorosa e innaturale. Inoltre un gatto ha bisogno di spazio, di aria, di solitudine..oltre che di tanto amore. Un cane ha bisogno di essere nutrito e pulito com’è giusto che sia, ma non ha bisogno di un parrucchiere specializzato che lo faccia somigliare ad un cantante punk!
In Cina sta prendendo sempre più piede la moda assurda di trasformare il proprio cane in una zebra, o un leone, o un panda. Lo sapevate? Entri nel negozio con un bel maremmano bianco, ed esci che Fido si è trasformato in un leone, criniera, coda a palletta, colore e tutto il resto. E normale? Non lo è. Il nostro cane è felice di queste attenzioni? Di nuovo, non lo è.
Come vive il nostro animale l’antropomorfizzazione?
Il cane o il gatto costretto a vivere come una persona, umanizzato nei tempi, nell’alimentazione e perfino nell’aspetto fisico non può essere contento. Una serie ossessiva di attenzioni lo porterà inevitabilmente ad un livello di stress altissimo, e tenderà ad assumere atteggiamenti nevrotici e ad avere paure immotivate. Un cane che viene tosato e dipinto come una zebra percepirà l’umiliazione dell’essere stato snaturato perfino nell’aspetto fisico. Un barboncino con il tutù non può essere felice di portarlo, perchè non è Carla Fracci e non ne ha bisogno! Ha bisogno invece di sentirsi libero nei movimenti, e non costretto in abiti che non sono stati studiati per lui.
L’antropomorfizzazione è un problema oggi molto diffuso, e fin troppo dilagante. Non c’è limite all’umanizzazione degli animali oramai, e si rischia di andare ad intaccare i loro istinti, e trasformarli lentamente in qualcosa che non sono. Un gatto va amato per la sua diffidenza, per la sua indipendenza e per le lunghissime sedute di fusa e zampettate. Un cane va rispettato per i sentimenti che dimostra a modo suo, per la lealtà incondizionata e per l’amore ancestrale che nutre verso la sua famiglia; e non ha bisogno in nessun modo di essere modificato. Esattamente così, perchè gli animali vanno amati, certo, ma anche rispettati per il loro essere. Non vanno sostituiti ai figli e non vanno confusi con persone che non ci sono più. E soprattutto, sopra ogni altra cosa, non vanno considerati bambole da esporre in una borsetta Louis Vuitton.
FotoLa Malassezia nel cane è un lievito (fungo) che si trova in alcune zone della pelle del cane. Di solito la loro presenza non produce alcun sintomo e non desta motivo di preoccupazione. Tuttavia, in alcuni casi, Malassezia pachydermatis può propagarsi e riprodursi in grandi quantità e causare alcune malattie.
I sintomi della Malassezia nei cani
La malassezia può apparire nelle zone del collo, dita, ascelle, sacche anali, vagina o nel canale uditivo del cane.
I suoi sintomi sono:
La dermatite da Malassezia può verificarsi nei cani di tutte le razze ed età, anche se alcune razze sono più inclini di altre, tra cui: Cocker Spaniel, Shih Tzu, Maltese, Pastore tedesco, Basset Hound, Barboncino, Chihuahua, Lhasa Apso.
La Malassezia nei cani è contagiosa?
La malassezia del cane non è contagiosa per le persone. Infatti, si tratta di un fungo che “approfitta” di determinate condizioni per crescere.
La dermatite da malassezia di solito si verifica nei mesi più piovosi e può durare tutto l’inverno. Qualsiasi malattia ereditaria o infettiva che indebolisce la pelle del cane e il suo sistema immunitario possono potenzialmente favorire l’infezione .
Ad esempio, i cani affetti da dermatite batterica (infezione della pelle), seborrea, allergie alla pelle, sono maggiormente a rischio. Inoltre, i livelli di sebo (olio pelle) o di cerume nelle orecchie possono portare a infezioni.
Infine, anche l’uso prolungato di alcuni farmaci, come i glucocorticoidi o antibiotici possono predisporre il vostro cane a infezioni di Malassezia.
Diagnosi di Malassezia nel cane
Il modo migliore per diagnosticare la Malassezia è sottoporre il cane ad un esame fisico e ad un esame del sangue e delle urine completi.
Ci sono anche alcuni test specifici, come la coltura del microrganismo responsabile e l’analisi citologica di un piccolo campione di tessuto cutaneo.
Trattamento della Malassezia nei cani
Il trattamento canino per l’infezione da malassezia può essere topico, orale o una combinazione di entrambi, e viene valutato in base alla gravità e alle condizioni di salute del cane.
TRATTAMENTO TOPICO
Utilizzare shampoo per rimuovere il grasso dalla pelle, dal momento che molti cani sono inclini ad avere una pelle grassa. Dopo aver sciacquato il cane dal primo shampoo, è necessario utilizzare uno shampoo antimicotico contenente clorexidina, miconazolo o ketoconazolo.
Per essere efficace, il trattamento topico deve essere ripetuto ogni 3 o 5 giorni da 2 a 12 settimane. Se l’infezione ha causato macchie sulla pelle, sarebbe opportuno usare una crema a base di miconazolo e applicarla sulla zona interessata due volte al giorno per alcune settimane.
TRATTAMENTO ORALE
Nei casi più gravi, nelle forme croniche o persistenti, viene consigliato un trattamento orale anti fungino.
Molti cani con dermatiti possono sviluppare anche un’infezione batterica della pelle (piodermite) e richiedono antibiotici per curare queste infezioni, di solito per due / quattro settimane.
I farmaci anti fungini orali tra cui ketoconazolo, itraconazolo e fluconazolo sono efficaci se somministrati per lunghi periodi.
Conclusione
La malassezia è un fungo comune che si trova in quasi tutti i cani. Le loro infezioni sono quasi sempre associate a una condizione di base, ed i sintomi includono forte prurito, quindi potrebbe essere mal diagnosticata o associata a un’allergia cutanea.
Questa malattia può essere facilmente diagnosticata e il trattamento in genere è curativo nel 98% dei casi.
E’ importantissimo e fondamentale ,affinche’ la malattia non si manifesti di nuovo, affiancare alle cure famacologiche , una buona alimentazione naturale priva di conservanti e additivi che e’ alla base della prevenzione per qualsiasi altra malattia , ed un’integrazione che ristabiliscano un equilibrio del sistema immunitario, solo cosi si raggiunge la piena guarigione.
Questa malattia può essere facilmente diagnosticata e il trattamento in genere è curativo nel 98% dei casi.
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine
illustrativo e non sostituiscono il parere medico.
FONTE: https://www.mondopets.it
Non tutti i proprietari lo sanno, ma portare il cane a passeggio comporta diversi obblighi. Sai cosa dice la legge? Bisogna raccogliere le feci, nelle aree urbane e nei luoghi pubblici il guinzaglio deve essere lungo 1.50 m. E non solo: se il tuo amico aggredisce qualcuno potresti risponderne penalmente.
Se hai un cane lo sai: la passeggiata a sei zampe è un piacere imparagonabile. Un piacere che può trasformarsi in un incubo se qualcosa dovesse andare storto e non hai seguito gli obblighi dettati dalla legge. Diciamolo: sono spesso tralasciati dalla maggior parte dei proprietari, ma sono importanti. Tu sai quali sono?
Il responsabile sei tu
“Il mio cane è buonissimo, non fa niente”. Mai dire mai: sia che tu abbia un cane piccolo, sia che tu ne abbia uno di grossa taglia, sarebbe sempre più prudente stipulare un’assicurazione. Il proprietario di un cane, infatti, è sempre responsabile del benessere, del controllo e della conduzione dell’animale e risponde, sia civilmente sia penalmente, dei danni o lesioni a persone, animali e cose provocati dall’animale stesso anche se risulta smarrito o fuggito. Per esempio qualcuno potrebbe inciampare nel guinzaglio e avrebbe il diritto di chiamarti in causa. Poco cambia, se stai portando fuori il cane del vicino perché, anche in questo caso, ne assumi pienamente la responsabilità e hai gli stessi obblighi del proprietario. In caso di condanna al risarcimento, hai diritto di regresso nei confronti della persona che aveva in cura il cane.
Chi risponde penalmente?
Risponde penalmente chi lascia liberi, o non custodisce con le debite cautele, animali pericolosi o ne affida la custodia a una persona inesperta, ad esempio ai bambini o persone incapaci di contenere l’eventuale aggressività del cane, per esempio una persona esile con un cane di grossa taglia. In queste ipotesi la sanzione amministrativa varia da 25 a 258 euro. La stessa sanzione è prevista per chi aizza o spaventa animali, in modo da mettere in pericolo l’incolumità delle persone.
Quali precauzioni prendere
La legge obbliga i proprietari dei cani ad adottare delle precauzioni per evitare danni a cose e persone:
Non dimenticarti del suo benessere
Educare il proprio cane è fondamentale per evitare situazioni di pericolo, ma è soprattutto importante per il suo benessere: in grado di riconoscerne i segnali di disagio o aggressività potrai intervenire, con l’aiuto di esperti, in maniera appropriata e tempestiva.
FONTE: https://www.altroconsumo.it/
Tosare il cane è una pratica che in questi periodo di caldo viene presa in considerazione da molti proprietari di animali, sia cani che gatti. Naturalmente stiamo parlando di una tosatura totale che non ha niente a che vedere con lo stripping o altre pratiche eseguite dal vostro toelettatore. Oggi cercheremo di spiegare come mai valutare questa opzione non sia sano per il vostro amico a quattro zampe.
Il mantello del cane permette di proteggere quest’ultimo da diversi agenti esterni, come ad esempio:
Questo ci fa già capire quanto sia importante il pelo del nostro cane, ma andiamo a vedere meglio perchè non dovremmo tosare il cane per il caldo.
TOSARE IL CANE IN ESTATE: PERCHE’ NON BISOGNA FARLO
Prima di tutto cerchiamo di fissare alcuni concetti importanti.
Il cane e l’uomo sono in grado di regolare la loro temperatura corporea in base alla temperatura ambientale, questo vuol dire che un cane messo ad una temperatura ambientale di 10° o 30°, avrà sempre la temperatura corporea intorno a 38,5. Nell’uomo tale meccanismo è mantenuto dalla sudorazione, che attraverso l’emissione di sudore abbassa la temperatura corporea. Questo è invece diverso nel nostro fedele amico a quattro zampe, infatti il cane presenta poche ghiandole sudoripare solo a livello dei polpastrelli e delle orecchie, quindi la temperatura corporea viene abbassata principalmente mediante l’emissione di aria.
Per questo motivo i cani che soffrono molto il caldo tendono ad avere un respiro più veloce ed ecco perché i cani brachicefali, che hanno spesso problemi respiratori, sono gli animali più a rischio durante l’estate.
Questo vuol dire che se noi tosiamo il cane in estate non aumentiamo la sua sudorazione, ma togliamo l’unico mezzo che il cane ha per mantenere costante la temperatura corporea, inoltre la pelle è più soggetta alle bruciature causate dai raggi solari.
Se volete sapere tutto sulla temperatura corporea del vostro cane, come misurarla, perchè aumenta o perchè diminuisce, vi invito a leggere il nostro articolo:
Tosare il cane in estate è quindi una pratica che non andrebbe fatta, oltre ai motivi già citati di protezione dai raggi UV e dai parassiti, la funzione isolante della pelliccia, un altro fattore da non sottovalutare è l’effetto psicologico che potrebbe avere tale manovra sul vostro cane.
COME PROTEGGERE IL CANE DAL CALDO, I CONSIGLI DEL VETERINARIO
TOSARE IL CANE: QUANDO BISOGNA FARLO
in maniera adeguata ha sicuramente dei vantaggi medici da non sottovalutare. Abbiamo capito che una tosatura totale del cane non è quasi mai consigliata, almeno che non ci troviamo di fronte a situazione del mantello irrecuperabili, con nodi e matasse di pelo impossibili da risolvere. Il discorso cambia se invece prendiamo in considerazione quelle razze con la crescita del pelo continua come il Barbone o il Bichon, oppure quei soggetti con il pelo molto lungo.
In questi soggetti una corretta manutenzione del mantello è invece molto importante perché:
FONTE: https://www.vetclick.it/
DERMOSKIN PER LA SALUTE E LA CURA DELLA CUTE E DEL MANTELLO
Prodotto indicato per migliorare la qualità del pelo e della cute, ottimo durante il periodo della muta. Per problemi di desquamazioni cutanee, forfora, perdita di pelo o pelo opaco. Restituisce forza e lucentezza al mantello del vostro cane con gli Acidi Grassi Omega 3, MSM, Biotina, Zinco, Vitamina E e Vitamina D
COMPOSIZIONE: Farina di pesce, Alga marina (Ascophillum Nodosum), Semi di lino, Olio di pesce, Miscela vitaminica, Sali minerali, Biotina, Vitamina E.
COMPONENTI ANALITICI: Umidità 9,72%, Proteina grezza 67,62%, Oli e grassi grezzi 8,76%, Ceneri grezze 12,40%, Glucidi 1,50%.
Energia metabolizzabile: 316,37 kcal/100g.
INTEGRAZIONE PER KG.: Vitamina A 15.000 U.I., Vitamina D3 2.000 U.I., Vitamina E 1.850 mg, Vitamina B1 1,0 mg, Vitamina B2 2,0 mg, Vitamina B6 2,0 mg, Vitamina B12 0,02 mg, Biotina 5,0 mg, Vitamina PP 5,0 mg, Acido folico 5,0 mg, Acido pantotenico 5,0 mg, DL-metionina 50 mg, L-lisina 25 mg, Calcio 700 mg, Magnesio 300 mg, potassio 170 mg, Fosforo 125 mg, Ferro 34 mg, zinco 35 mg, manganese 20 mg, rame 10 mg, Acidi grassi omega 3: E.P.A. 3.200 mg, D.H.A. 2.200 mg.
Conservare in luogo fresco e asciutto.
Modalità d’uso: Servire a temperatura ambiente. Il prodotto può essere somministrato tal quale disciolto in pari volume d’acqua, insieme alla normale razione alimentare.
Razione Giornaliera Consigliata: Cane adulto a pelo raso: 1-2 misurini colmi da 10 g al giorno; Cane adulto a pelo lungo: 2 – 3 misurini da 10 g al giorno